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Petitti di Roreto.

Famiglia nobile piemontese, originaria di Cherasco, da dove discende il suo capostipite Antonio (XVI sec.). Diede i natali a militari e funzionari del Regno sabaudo; nel 1735 ottenne il feudo di Roreto con il titolo comitale. ║ Carlo Ilarione: economista e uomo politico. Laureatosi in Diritto civile ed economico all'università di Genova, funzionario dell'amministrazione sarda dal 1818 ad Asti e a Cuneo, nel 1831 entrò nel Consiglio di Stato. Di orientamento moderato, sostenne il movimento riformatore di Carlo Alberto, redigendo i nuovi Codici sardi e occupandosi di problemi economici e politici. Lasciò degli scritti, quali Delle strade ferrate italiane e del migliore ordinamento di esse (1845); Sull'attuale condizione del Risorgimento italiano (1848). Nel 1848 fu nominato senatore del Regno di Sardegna (Torino 1790-1850). ║ Agostino: generale e uomo politico. Figlio di Carlo Ilarione, fu il capostipite del ramo Petitti Bagliani di Roreto. Distintosi nelle battaglie di Goito, Sommacampagna e Custoza nel 1848, fu fatto capo di Stato maggiore in occasione della guerra di Crimea nel 1859 e delle campagne in Umbria e nelle Marche nel 1860. Fu nominato ministro della Guerra nel Governo Rattazzi (1862) e nel Governo La Marmora (1864-65). Deputato del collegio di Cherasco dalla quarta alla nona legislatura, divenne senatore nel 1870 (Torino 1814 - Roma 1890). ║ Carlo: generale. Nipote di Carlo Ilarione, prima ufficiale dei granatieri, poi ufficiale di Stato Maggiore, partecipò nel 1911 alla guerra italo-turca, come intendente generale del corpo di spedizione. Nel 1915, come generale di brigata, fu intendente della seconda armata. Nel 1916 ottenne il comando della trentacinquesima divisione nel Trentino. Inviato in Macedonia, fu ferito a Monastir e decorato con la medaglia d'argento al valore. Divenne poi comandante d'armata. Durante la ritirata del Piave fu nuovamente decorato con la medaglia d'argento al valore. Nel 1919 fu comandante generale dei carabinieri e successivamente comandante dei corpi d'armata di Firenze e di Torino. Nel 1919 fu nominato senatore (Torino 1862-1933).